giovedì 9 febbraio 2017

Fuori posto

"Quanta fatica per salire in cima per poi scoprire che c’è poco ossigeno e non si respira"
[da Piccole cose - J-Ax, Fedez, Amoroso]

domenica 5 febbraio 2017

Il privilegio di essere uomo.

Immagina. 
Un giorno come tanti: ti sei vestito, hai fatto colazione, ti sei lavato viso e denti, sei salito in auto, hai acceso la radio e  via, percorri la strada verso l’ufficio, sempre quella, non puoi sbagliare. La routine ti dona la leggerezza dei gesti automatici. 
Godi di questa leggerezza e non ci pensi. 
Sai cosa farai, a che ora pranzerai, quando tornerai, chi incontrerai. Il meccanismo è attivato, ti muovi in un sistema preconfezionato, e sei sereno. 
Potresti andare avanti così all’infinito, senza troppo pensare.
L’incrocio: giri a destra, è più semplice che svoltare a sinistra, giri sempre a destra, così guadagni qualche minuto e rischi di meno. La strada è trafficata, ma si corre: se la strada è dritta non c’è motivo di fermarsi. Il benzinaio, in caso di bisogno è lì. La solita leggera salita, acceleri un po’. Il dosso: sali qualche metro e vedi la pianura che si estende tutt’intorno, illuminata da quei minuti di eccezionale potenza del sole che sorge. Strade che si incrociano tagliando i campi e si sovrappongono sfidando gli alberi, auto che si muovono, balconi che si aprono, uccellini che sfrecciano a tre metri da terra,  irrefrenabili.
Il sole che nasce scuote la vita, gli uomini si animano, gli uccellini si animano. 
Pochi secondi sopra il dosso, osservi.
Connessioni elettriche nel tuo cervello. Strano. 
Gli uccellini. Gli uomini. Si muovono entrambi attorno a te, il mondo è vivo intorno a te. Gli alberi sono lì, a bordo strada, immobili ma vivi. La terra ospita insetti e piccoli animali che non vedi, ma son vivi. Ignari di ciò che tu pensi.
Gli uccellini, frenetici di primo mattino, hanno fame e cercano cibo, devono proteggersi e cercano spighe, per il nido. Avranno uno scopo? Avranno un progetto? Agiscono semplicemente per un’istintiva necessità di sopravvivenza e prosecuzione della specie.
Gli uomini cercano cibo e protezione, ma anche altro.
Cosa?
Tu? Cosa cerchi? Chi sei? Dove sei? Dove stai andando? Perché?
Perché mi pongo queste domande? Questo è stato il quesito che ha portato la consapevolezza.
La consapevolezza è arrivata così, è stato emozionante.
Apri il finestrino: il cielo è azzurro, le nuvole bianche, la luce del sole scalda l’aria ancora frizzante.

È bello il mondo.
È bello percepire il mondo. È bella la natura, è bello molto di ciò che l’uomo vi ha costruito, è bello che tu possa capire che tutto ciò è bello.
Potresti essere un uccello, un albero, una nuvola. Invece sei un uomo. Per caso, o per motivi che sfuggono ai più, hai quella scintilla che gli uccelli, gli alberi e le nuvole non hanno. È una gran fortuna, perché solo da uomo puoi percepire la bellezza del mondo, comprendere la fortuna di esserci, poter godere di esso, poter provare emozioni.
Sei una briciola nell’universo, ma c’è un intero mondo dentro te.
Dunque che ti importa dove stai andando, che ti importa del perché?
Vivi ora, dove sei, sii felice di esserci, di esserci da essere umano, di avere la consapevolezza di te e di ciò che ti circonda. La vera fortuna è questa.
La tua vita potrebbe essere solo cacciare, raccogliere, mangiare, riprodurti e riposare. Invece hai avuto il tempo e la capacità di leggere queste righe, comprenderle, criticarle o condividerle. 
La ricchezza della vita.
La fortuna di essere umano. 
Anche tu sei un privilegiato.